LA FONDAZIONE E IL PREMIO PINO PASCALI 2021

CULTURA

La Fondazione e il Premio Pino Pascali

LA FONDAZIONE PINO PASCALI E LA XXIII EDIZIONE DEL PREMIO PINO PASCALI 2021 A IBRAHIM MAHAMA

 

La Fondazione

La Fondazione Pino Pascali è un museo d’arte contemporanea in Puglia a Polignano a Mare, nasce nel 1998, in seguito a un insieme di opere appartenute dalla famiglia dell’artista Pino Pascali. Nel 2010 il Museo si trasforma in Fondazione Pino Pascali. L’attuale sede è un ex Mattatoio comunale restaurato, a strapiombo sul mare.

L’attività della Fondazione muove i suoi passi dalla figura di Pino Pascali, uno dei più importanti esponenti dell’arte contemporanea italiana e internazionale durante gli anni Sessanta, scomparso a Roma a 33 anni in un incidente stradale.

 

I Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo

Cinque Bachi da setola e un bozzolo, Pino Pacali, 1968, Fondazione Pino Pascali

Cinque Bachi da setola e un bozzolo, Pino Pascali, 1968, Fondazione Pino Pascali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal 2018 la Fondazione ospita nella collezione permanente una delle opere più importanti della produzione dell’artista “I Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo “, lunghi bruchi artificiali realizzati attraverso scovoli in setola, scopini industriali di comunissimo uso domestico.

Quest’opera presenta elementi naturali creati artificialmente e innesca cortocircuiti tra parola e forma, da seta a setola il passo è breve e l’artista ancora una volta si muove su diversi piani incrociando linguaggio e oggettualità.

Per rafforzare il concetto di finzione dell’arte su cui lavora Pino Pascali, elabora delle finte ragnatele, simulate alla perfezione con fili, schiume, prodotti sintetici mescolati abilmente dallo stesso, e posizionate sul muro al di sopra dei finti-bachi realizzati con gli spazzoloni che servono a togliere le ragnatele dal muro. Le suddette andarono perdute, poiché costituivano l’aspetto effimero e giocoso dell’allestimento.

L’opera si presenta così come nella prima apparizione nel ’68 a Parigi, poi alla Galleria L’Attico di Roma e dopo la morte dell’artista nel 1968 in sedi sia Italiane che all’estero.

Il Premio Pino Pascali

Dal 1969, è stato fondato dai genitori dell’artista Pino Pascali il “Premio Pino Pascali” che, consisteva in una somma di 200.000 lire, stanziata in una targa e nell’allestimento di una mostra personale delle opere dell’artista vincitore del Premio. Il vincitore della prima edizione del Premio fu l’artista Maurizio Mochetti, che tenne la sua personale nella chiesetta sconsacrata di Santo Stefano a Polignano. Nel 1970 la seconda edizione e, il Premio venne assegnato all’artista Vettor Pisani che tenne la sua mostra nel Castello Svevo di Bari. Con la terza edizione nel 1972 il Premio venne assegnato all’artista Vincenzo Agnetti, la cui mostra si tenne nella Pinacoteca Provinciale di Bari che ospitò anche la quarta edizione, nel 1976, vinta dall’artista Luca Patella e, la quinta edizione, nel 1978, vinta dall’artista  Jannis Kounellis. Successivamente, a causa della morte dei genitori di Pascali, il premio fu interrotto per vent’anni per poi essere ripristinato nel 1997, con la nascita a Polignano del Museo Comunale d’Arte Contemporanea “Palazzo Pino Pascali”.

IBRAHIM MAHAMA

Ibrahim Mahama, Installation 2014, Jute coal sacks

Ibrahim Mahama, Installation 2014, Jute coal sacks

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’11 dicembre 2021  negli spazi della Fondazione e  fino al 1° maggio 2022, si è inaugurata la mostra personale dedicata all’artista vincitore del XXIII premio Pino Pascali, IBRAHIM MAHAMA.

L’artista nato a Tamale nel 1987, dove attualmente vive e lavora, ha studiato tudia pittura e scultura presso la Kwame Nkurumah University di Kumasi fino al 2013, anno in cui consegue la laurea. Durante gli anni universitari ha effettuato interventi e attività che riguardano il tema della globalizzazione, del lavoro e della circolazione delle merci, con opere realizzate anche grazie a collaborazioni con i cittadini ghanesi. Ha partecipato a varie Biennale, tra cui due edizioni della Biennale di Venezia, nel 2015 e nel 2019.

Nel 2019 ha inaugurato il Savannah Centre for Contemporary Art (SCCA), spazio museale gestito da un gruppo di artisti e curatori attivi in Ghana, seguito dall’apertura di un vasto complesso di studi. A dicembre gli è stato conferito il Prince Claus Award 2020 di Amsterdam, un riconoscimento che premia coloro che si sono maggiormente distinti nell’applicazione della cultura allo sviluppo sociale.

Ibrahim Mahama, Installation 2014, Jute coal sacks

Ibrahim Mahama, Installation 2014, Jute coal sacks

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alla base del progetto espositivo concentrato nel salone principale della Fondazione, e delle opere dell’artista vi è una riflessione che ruota attorno alle tematiche di un’economia povera, alle problematiche del continente africano, ai suoi processi migratori e alle dinamiche della globalizzazione basata sulla produzione di cacao, timbrato, lacerato e rattoppato. Questa riflessione, parte dai materiali utilizzati dall’artista per la realizzazione delle sue opere, ossia i sacchi di juta che, vengono realizzati nel sud-est asiatico e importati dalla Ghana Cocoa Boards per trasportare le fave di cacao, considerate prodotti di lusso, e altri alimenti come il mais e il riso. Questi sacchi diventano per l’artista un modo per raccontare e dare voce a chi lavora nei magazzini e mercati, come afferma lui stesso: “Mi interessa come crisi e fallimento vengano assorbiti in questo materiale con un forte riferimento alla transazione globale e al modo in cui funzionano le strutture capitalistiche la speranza è che i loro residui possano condurci verso nuove possibilità e spazi oltre”.

 

Erika Gaetani

 

 

 

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