La mostra
Dal 16 ottobre al 31 ottobre 2021 è visitabile a Bergamo, presso lo storico Centro Culturale San Bartolomeo, la mostra “Luce e Tenebre” dell’artista Mauro Capelli, ideata e organizzata da Arteconi.
L’artista s’interroga sulle origini della vita, e quindi della luce, che nasce dall’oscurità, in quanto i due elementi si alimentano a vicenda e possono esistere solo dal momento in cui sono presenti entrambi. Da dove ha origine la vita? Capelli ha cercato e trovato risposte all’interno della Bibbia, strumento che ha approfondito a fondo negli ultimi anni. Ha cercato di traslare riflessioni personali su tela – derivate dalle risposte trovate -, conferendo una sua personale interpretazione. Il suo è un cammino interiore incontro all’origine che, come l’arte contemporanea, risulta estremamente soggettivo e oggetto di interpretazione, afferma Alisia Viola, curatrice e critica d’arte.
La ricerca di Mauro Capelli
L’opera di Mauro Capelli appare ricca di declinazioni espressive diverse, che però sono strettamente legate tra loro dalla coerenza del pensiero creativo e delle scelte formali. La determinazione di una forma pittorica originale è evidente nella produzione che l’artista crea. Il colore appare già come l’elemento dominante della composizione, anche se la sua stesura non ha ancora quell’ossatura segnica caratteristica delle fasi successive, che si evidenzia invece in alcuni lavori che tendono a leggere il soggetto rappresentato, sempre concentrato sul tema della figura, attraverso una struttura geometrica costruita su variegate cromie.
I soggetti
La rappresentazione dei soggetti prevede una costruzione attraverso stratificazioni di svariati materiali lontani tra loro, ma al contempo rendendo omogenea l’immagine composta da frammenti di garze e diversi materiali assemblati tra loro, nei quali è sempre il colore che determina la forma. Le cromie scelte con una particolare cura da parte di Capelli, hanno la capacità di trasformare ogni riferimento volutamente espresso in lettura interiore. Mediante il suo personale linguaggio arriva quindi alla sua attuale e originale definizione della rappresentazione del soggetto, che viene indagato attraverso un idioma astratto e informale.
Colore, forma, materia
Dalla materia nascono le sue rappresentazioni, a volte nascoste, a volte sagomate, le quali restituiscono al pubblico una personale decifrazione. La scelta delle cromie e dei materiali, stravolgono fisionomie reali in una definizione stabilita da uno sguardo intellettuale, che va oltre l’opera. Nella rappresentazione delle figure, il corpus può sparire, lasciando unicamente all’immagine d’insieme il compito della narrazione visiva. Le anatomie vengono quindi delineate dal colore, che è steso sapientemente, dal quale emerge l’itinerario creativo che ha condotto alla resa finale. Le cromie si presentano in una scelta ampia e variegata, nella quale è difficile individuare preferenze per tinte particolari. Si crea un effetto di forte emozione percettiva generato dalla tavolozza, composta da colori vitali ed energici. Sono proprio il colore e la materia a mostrare il carattere più tipico e insieme più significativo della pittura di Capelli, ovvero la sua partecipazione profonda all’atto di unire pezzi e storie, vissuto quasi come una necessità esistenziale spinta da una urgenza espressiva.
Lo spettatore all’interno del racconto
L’artista arriva nell’ultimo periodo a delineare anche altri particolari soggetti, che ampliano la gamma dei temi frequentati abitualmente: compaiono nella sua produzione figure ed episodi del Nuovo Testamento. Un’altra originale declinazione della sua ricerca è stabilita da alcune tele di grandi dimensioni, che proiettano lo spettatore all’interno del racconto, di valore storico e spirituale, dando sempre spazio alla personale immaginazione e immersione.
Ensemble degli elementi
Altro interessante e significativo sviluppo del lavoro di Capelli è costituito dalla pluralità di elementi uniti insieme in modo equilibrato: oli, polveri, garze, calcestruzzo, reti, vengono assemblati, creando qualcosa di apparentemente incomprensibile, ma al contempo suscitando curiosità e stupore; attraverso un’attenta lettura, si riescono a decifrare immagini, soggetti, strutture, storie, che dialogano perfettamente con i materiali fruiti e scelti accuratamente, senza lasciare nulla al caso.
L’opera di Mauro Capelli, nella sua ampia e diversificata produzione, mostra la passione profonda che da sempre lo guida verso una costante ricerca di linguaggi espressivi originali e attuali.
Luci e ombre
Luci e ombre, due elementi che caratterizzano l’intero lavoro di Capelli, il quale riprende il significato simbolico di Luci e tenebre, ma conferendo all’ombra una sua particolare rilevanza; l’artista sottolinea inoltre, come la presenza dell’ombra nell’opera riesca a conferirgli lustro; rovescia il rapporto metaforico codificato dalla tradizione tra tenebre e luce, proiettando sull’ombra quanto più radicalmente si oppone, lo splendore.
Le Sacre Scritture nel lavoro di Capelli
Negli ultimi suoi lavori, il concetto di Luci e Ombre parte dalle Sacre Scritture: “In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno”.
Le due opere che aprono il file-rouge dell’ultimo progetto “Separò la luce dalle tenebre e chiamò le tenebre notte”, “Separò la notte dalle tenebre e chiamò la luce giorno”, raccontano spiritualmente la nascita del giorno e della notte. I concetti di luce e tenebra hanno accompagnato il percorso della pittura sin dai suoi esordi, sia come strumenti per riprodurre fedelmente il reale, sia come elementi simbolici dall’importanza sempre maggiore. Nelle prime due opere, le quali aprono il percorso espositivo, è difficile percepire dove e quale sia il confine tra i due elementi. Dove inizia una e finisce l’altro.
Un viaggio interiore
Una contaminazione sia nel processo di creazione dell’opera, sia nel processo di creazione della vita. Da qui, inizia l’ultimo progetto di Capelli, volutamente intitolato “Luce e Tenebre”; un viaggio interiore e spirituale, raccontato attraverso alcuni episodi biblici, conferendo al contempo una personale chiave di lettura e interpretazione, mediante una cifra stilistica ben riconosciuta.
Luce e Tenebre, mostra di Mauro capelli
16 – 31 ottobre 2021
Centro Culturale S. Bartolomeo, Largo Belotti 1/A, Bergamo
Orari: tutti i giorni, 10:00 – 12:30 / 16:00 – 19:30
Redazione