A Pietrasanta (Lucca) si svolge, ogni anno, Libropolis, il festival di Editoria e Giornalismo. L’iniziativa quest’anno ha raggiunto la V edizione, intitolata “Le metamorfosi del potere”, che si è svolta per tre giorni (8-10 ottobre 2021) nel Chiostro della Chiesa di Sant’Agostino.
Organizzata dall’associazione Libropolis con il patrocinio del Comune di Pietrasanta e in collaborazione con la rivista periodica online “L’intellettuale dissidente” e GOG Edizioni, Libropolis è un’occasione di confronto e dibattito su varie problematiche, che si pone come obiettivo quello di giungere alle loro origini, per analizzarle e metterle costantemente in discussione. Questo festival culturale dovrebbe arrivare, a chi lo frequenta, come “un pugno nello stomaco”: si entra con un’idea per uscirne con un’altra, o semplicemente si va via un po’ più confusi. L’arte del dubbio risiede infatti nel mettere in discussione anche ciò che abbiamo pensato fino a quel momento, afferma Alessandro Mosti, presidente dell’associazione Libropolis.
Una discussione matura, volta a dar voce al proprio pensiero senza chiudersi in stereotipi o miti pre-costituiti. Un dialogo al quale può partecipare anche lo spettatore con domande o osservazioni. I relatori hanno trattato temi di ogni genere, presentati al pubblico attraverso sei livelli di lettura del presente necessari a riflettere sulle “metamorfosi del potere”: 1. Green economy: un ecologismo di maniera?; 2. Culture e società: viaggiare nel tempo e nello spazio; 3. Finanza e i Big Data: dove andiamo?; 4. Geopolitica e grandi equilibri: “the big picture”; 5. Democrazia, la politica e il tecnopopulismo: chi sono i nuovi padroni del mondo?; 6. Arte e teatro: omaggi a Modigliani e Carmelo Bene. Numerosi gli approfondimenti sui grandi temi del presente con alcuni dei più noti opinionisti della scena socio-politica e culturale italiana, cui si aggiungono varie presentazioni di libri.
Il giornalista Alessandro Sallusti, in dialogo con Lorenzo Castellani, ha parlato del suo libro “Il sistema, potere, politica, affari: storia segreta della magistratura italiana” (Editore Rizzoli), nel quale ha intervistato l’ex magistrato Luca Palamara. Un viaggio sconvolgente nelle meccaniche profonde della magistratura italiana. La dimostrazione di come un potere costituito può deviare rispetto alla funzione che gli è stata istituzionalmente assegnata, esautorando di fatto gli altri poteri dello stato. Il racconto, crudo e senza veli, di uno dei fronti su cui si consuma lo scontro tra tecnica e politica.
E ancora, il dialogo tra il giornalista e reporter Sebastiano Caputo e Dario Fabbri, uno dei più apprezzati analisti italiani, riguardo al concetto di geopolitica: un’analisi attenta di specifici conflitti di potere in spazi determinati, che presuppone di rispondere a una domanda cardinale: “Dov’è il potere?”. Solo con questo quesito si decidono strategie e tattiche delle potenze, al di là della politica.
Tra le presentazioni di libri vi è “Twenty” (a cura di Signs Books), scritto dal giornalista Francesco Semprini che si trovava a New York poco prima dell’11 settembre 2001 per inseguire il suo “sogno americano”. Egli ha vissuto in presa diretta i tragici eventi di quel martedì di fine estate (raccontati minuziosamente all’inizio del libro). Semprini è rimasto negli Stati Uniti maturando la convinzione di poter diventare un testimone in grado di raccontare i fatti di quel giorno, giudicato uno “spartiacque della storia”. L’11 settembre 2021 è andato in Afghanistan per raccontare com’è cambiato il mondo vent’anni dopo l’attacco alle torri gemelle. Il lato interessante di questa edizione è il fatto che sia arricchita da illustrazioni e contenuti multimediali fruibili con smartphone o tablet (QR Code). Il volume è anche audiolibro con i brani letti da Francesco Semprini. A Pietrasanta, Semprini ha dialogato con Sebastiano Caputo riguardo alle motivazioni reali e profonde che hanno segnato le ultime vicende avvenute in Afghanistan. Nel libro, due interviste inedite al portavoce dei talebani.

Presentazione del libro “Twenty” (a cura di Signs Books), scritto da Francesco Semprini, in dialogo con Sebastiano Caputo.
Se con Semprini la storia s’intreccia alle vicende politiche, con “Calcio e Geopolitica” (a cura di Edizioni Mondo Nuovo), Alessio Postiglione, Valerio Mancini e Narcìs Pallarès Domènech, autori del libro, dialogano con Gianluca Palamidessi riguardo al mondo del calcio, al suo rapporto con le relazioni internazionali e con la politica mondiale, e come il calcio sia divenuto l’attore geopolitico fondamentale. Lo si può considerare un driver della globalizzazione e le sue organizzazioni sono vere e proprie istituzioni para-diplomatiche. Come strumento di soft-power, rappresenta un modo attraverso il quale gli Stati Uniti, o addirittura nazioni senza Stato, perseguono l’obiettivo di proiettare all’esterno identità, potenza, valori e ideologie, mobilitando le masse all’interno dei propri confini. Il libro analizza sia il potenziale del calcio come agente di nazionalizzazione delle masse, inquadrando lo sport come fattore genetico della Nazione, fino al suo utilizzo geopolitico contemporaneo, di proiezione delle potenze in ambito geopolitico. Lo scopo di questo libro è raccontare in modo divulgativo come e perché i Paesi e le grandi potenze usino lo sport più popolare del mondo per i loro obiettivi strategici. Seguendo il mondo del calcio, possiamo avere una chiave di lettura per analizzare il presente, per ricordare fatti storici del passato ed aver un elemento in più per orientarci nell’avvenire delle relazioni internazionali.

Presentazione del libro “Calcio e Geopolitica” (a cura di Edizioni Mondo Nuovo). Gli autori Alessio Postiglione, Valerio Mancini e Narcìs Pallarès Domènech dialogano con Gianluca Palamidessi.
Riguardo alla “green economy” spicca il libro di Giannozzo Pucci dal titolo “La rigenerazione del bene comune” (a cura di LEF – Libreria Editrice Fiorentina). L’inquinamento delle acque, dell’aria e della terra, il cambiamento climatico sono effetti della privatizzazione di beni comuni essenziali che i poteri pubblici non hanno potuto o voluto custodire e proteggere. Non basta più smettere d’inquinare, occorre rigenerare. Si tratta di scoprire l’anima comune, in forza della quale superare vecchie lotte ideologiche e politiche, rancori, antipatie e torti. Di fronte all’emergenza occorre andare oltre, perché tutto è interconnesso. Questo libro indica finalità e obbiettivi, secondo il proverbio per cui “è meglio sapere dove bisogna andare senza sapere come, che sapere come senza sapere dove”. Durante la conferenza Giannozzo Pucci ha spiegato l’etimologia greca del termine “ecologia”, e la differenza tra ecologia, intesa come “ragion d’essere che si esprime nella bellezza” ed economia, ovvero “l’insieme di quelle regole che nascono in funzione di questa ragion d’essere”. Egli afferma di sentire la necessità di trasmettere un nuovo modo di pensare affinché ci sia un reale cambiamento, dato che secondo lui “tutto parte dalla mente di ognuno di noi”. L’autore ha spiegato che, in ogni territorio, ci dovrebbe essere un Comitato di liberazione comune che inizi a proporre un nuovo modo di governare. Solo così, secondo Pucci, si può parlare di “democrazia”, senza delegare sempre a terzi. Il comitato deve essere una “comunità”: tutti sono diversi, e ognuno contribuisce con la propria unicità, che si deve a sua volta rispecchiare nella comunità stessa. “L’uguaglianza nella diversità, perché ognuno di noi ha lo stesso valore. Per fare il bene comune bisogna necessariamente partire dal fare il bene dei più poveri”, afferma l’autore. Nella seconda parte del libro, infatti, Pucci fa coincidere sette capitoletti con sette Opere di Misericordia corporale, fornendo in questo modo un programma dettagliato su “come fare”. In questa sezione, particolare rilievo è dato al “cibo”.
Viola Bachini e Maurizio Tesconi, autori del libro “Fake people. Storie di social bot e bugiardi digitali” (a cura di Codice Edizioni), dialogano invece con la giornalista Michela Perrone riguardo al fenomeno dei “bugiardi digitali”. Su Internet la probabilità d’incontrare un profilo fasullo è altissima: c’è chi nasconde la propria identità o si spaccia per qualcun altro; e poi ci sono i social bot (abbreviazione di “robot”), programmi automatici in grado di imitare il comportamento degli umani senza destare sospetti. Viola Bachini e Maurizio Tesconi raccontano questo variegato universo all’interno del loro libro: dal bot diventato razzista in ventiquattro ore ai troll della campagna elettorale statunitense fino ai finti seguaci dei politici di casa nostra, passando per la truffa dell’algoritmo che fece schizzare alle stelle le azioni di un’azienda fantasma. Durante la conferenza è stata spiegata la differenza tra i cosiddetti “bot buoni” (che dichiarano di essere un account automatizzato), utili a dare informazioni riguardo, ad esempio, a un terremoto in pochissimi secondi; e i “bot cattivi”, che fingono di essere altre persone per compiere delle truffe. Bachini e Tesconi hanno fornito alcuni suggerimenti per riconoscere i bot maligni, sempre più “sofisticati” e simili ai comportamenti dell’essere umano. E ancora, essendo un fenomeno molto recente e in via di espansione sempre maggiore, i due studiosi hanno chiarito l’esistenza o meno delle normative che regolano, o che dovrebbero regolare, il fenomeno dei bot.

Viola Bachini e Maurizio Tesconi, autori del libro “Fake people. Storie di social bot e bugiardi digitali” (a cura di Codice Edizioni), dialogano con Michela Perrone.
Sempre in ambito digitale, si è tenuta la conferenza “Il transumanesimo è la religione del futuro: dalle missioni spaziali di Elon Musk ai sensori di Neuralink”. Nicoletta Iacobacci e Paolo Ercolani dialogano sui tre cardini del transumanesimo, movimento intellettuale-filosofico che vuole raggiungere l’immortalità per mezzo della tecnologia: 1. potenziamento delle capacità psico-fisiche, 2. eliminazione della sofferenza, 3. sconfitta dell’invecchiamento e della morte. Un tema all’apparenza distante, ma in realtà molto attuale. Durante la conferenza è emersa infatti la necessità urgente di creare una pedagogia su questo tema. “La tecnologia non è pericolosa di per sé, ma va governata”, afferma Iacobacci. E quindi, come si può insegnare a dominare la tecnologia?
Vittorio Russo ha presentato il suo libro “Racconti di viaggi, geografie, storie e cose” (a cura di Sandro Teti Editore) assieme a Marco Giandomenico. Una serie di racconti che sono viaggi del pensiero attraverso geografie, storie, dimensioni sfumate e tempi di altre età. Il tono surreale, l’ironia e l’intreccio, combinati in una scrittura abile e cristallina, diventano in essi il pretesto per un richiamo alla riflessione sulla realtà della vita. Tuttavia, nelle trame di questi racconti prevale pure la simbologia di certe immagini che solo apparentemente sono criptiche e misteriose perché, invece, sono il costante filo conduttore che guida al senso ultimo delle irriducibili concretezze del quotidiano.
Libropolis ha riservato spazio, come sempre, anche ai temi dell’arte e della musica. Le sale del festival, infatti, quest’anno hanno ospitato anche la mostra “Meccano”, di un artista eclettico come Tano Pisano, che afferma: “la provocazione, per me, risiede nella semplicità”. Tra le varie conferenze, l’omaggio a Carmelo Bene con Luisa Viglietti e il suo libro “Cominciò che era finita” (a cura di Edizioni dell’Asino), che ne racconta ‘l’ultima vita’ assieme a Giancarlo Dotto; mentre Valentina Fogher ha presentato il suo libro “Infinito scolpire. Nuove tecnologie per la scultura lapidea nei laboratori apuo-versiliesi” (a cura di Pacini Editore) in dialogo con lo scultore italiano Fabio Viale: si è parlato delle macchine e dei sistemi utili per la lavorazione lapidea (in particolare quella scultorea) in quel territorio che si estende da Carrara a Pietrasanta, conosciuto in tutto il mondo per la lavorazione del marmo o di altre pietre qui estratte. Si è discusso riguardo a quanto l’artista (che crea la scultura) e l’artigiano (che la traduce in opera d’arte) siano influenzati da queste nuove metodologie, e quanto in realtà questo processo rappresenti un fiore all’occhiello nella produzione apuo-versiliese, soprattutto a livello internazionale. Tra gli altri ospiti del festival vi sono stati anche Juri Camisasca, musicista, interprete, autore di canzoni, amico e stretto collaboratore di Franco Battiato; e Gian Ruggero Manzoni, – cugino di Piero Manzoni e amico stretto di Mimmo Paladino -, ma soprattutto poeta, artista e romanziere.

Presentazione del libro di Valentina Fogher dal titolo “Infinito scolpire. Nuove tecnologie per la scultura lapidea nei laboratori apuo-versiliesi” (a cura di Pacini Editore), in dialogo con Fabio Viale.
I relatori della V edizione: Roger Abravanel, Viola Bachini, Fabrizio Bagatti, Lorenzo Belli, Francesca Bocca Aldaqre, Loretta Bolgan, Davide Brullo, Paolo Cacciari, Flaminia Camilletti, Juri Camisasca, Francesco Cappello, Sebastiano Caputo, Lorenzo Castellani, Fondazione Catarsini, Filippo Ceccarelli, Ginevra Cerrina Feroni, Alessandro Colombo, Camilla Conti, Edoardo Dallari, Alessandra D’Arrigo, Carlos D’Ercole, Manlio Dinucci, Giancarlo Dotto, Paolo Ercolani, Dario Fabbri, Thomas Fazi, Valentina Fogher, Carlo Formenti, Marco Giandomenico, Nicoletta Iacobacci, Natalino Irti, Stefania Limiti, Valerio Mancini, Alessio Mannino, Gian Ruggero Manzoni, Giacomo Maria Arrigo, Elena Martinelli, Gilberto Martinelli, Francesco Melchionda, Adolfo Morganti, Orietta Moscatelli, Federico Mosso, Alessandro Mosti, Germana Leoni, Luca Palamara, Palamidessi, Narcìs Pallarès Domènech, Gianluca Francesca Pellas, Michela Perrone, Tano Pisano, Alessio Postiglione, Giannozzo Pucci, Alessandro Romanini, Vittorio Russo, Walter Sabatini, Alessandro Sallusti, Marco Sioli, Paolo Savona, Guido Scorza, Mario Sechi, Francesco Semprini, Marco Sioli, Stenio Solinas, Guia Soncini, Roberto Tempesta, Sandro Teti, Maurizio Tesconi, Elena Torre, Alessandro Tosi, Nadia Urbinati, Marco Vannini, Fabio Viale, Luisa Viglietti, Eduardo Zarelli, Andrea Zhok.
Foto di: Gregorio Poli