La Galleria di arte contemporanea Eduardo Secci è lieta d’inaugurare la sua seconda sede a Milano (la prima si trova a Firenze) con una mostra dedicata a Kevin Francis Gray, visitabile dal 03 giugno al 25 settembre 2021 e curata da Sergio Risaliti (artistic director of the Museo Novecento in Florence and guest curator of the Contemporary Art department of the Museo e Real Bosco di Capodimonte).
Sculpture is, perhaps, the privileged place of experimentation that sees in the possibility of crossing different techniques and heterogeneous materials a keystone for overcoming the post-modern appropriation and the obsession with intransitive newness. Kevin Francis Gray proves to us with new works that it is possible to develop the most daring research – the original – facing the great Western art history with its iconographic repertoires, rich in noble materials, retracing interrupted paths. And he does so by provoking us with complex games and surprising relations from a formal and conceptual point of view. The result is fascinating. After having enchanted us with exceptional mastery, the artist involves us in figurative reconstructions that do not disperse in sterile repetitions of styles or redundant baroque. His intervention – thanks to an in-depth study of stone qualities and techniques, genres and repertoires – aspires to produce disorientation and wonder, stimulating pleasure and imagination. A contemplation of the sculpted object becoming active because it actuates processes-efforts of reading and interpretation that are never boring or disorienting, as they are always accompanied and rewarded by sensations of pleasantness and enjoyment.
Con le parole di Sergio Risaliti, Eduardo Secci apre le porte a una personale dedicata a un artista di origine irlandese nato nel 1972, e attualmente attivo tra Londra e Pietrasanta. Egli ha studiato al National College of Art and Design di Dublino (1995) e alla School of the Art Institute of Chicago (1996), prima di portare a termine un Master in Fine Arts al Goldsmiths College di Londra (1999). Lo studio di Marco Giannoni a Pietrasanta (Italia), conosciuto per l’uso sapiente delle tecniche scultoree di Michelangelo e Canova, lo assiste nella lavorazione del marmo.

Exhibition view, Kevin Francis Gray, 2021, Photo the knack studio, Courtesy the artist and Eduardo Secci Milano
Le sue opere sono state esposte nel Regno Unito presso la Royal Academy (Londra) e presso il Castello di Sudeley (Winchcombe, Gloucestershire), in Irlanda presso il Crawford Art Center (Cork), nel Dublin Castle (Dublino), in Castletown House (Celbridge), in Italia al Museo Stefano Bardini (Firenze) e al Palazzo delle Arti Napoli (Napoli), in Francia al MAC VAL – Musée d’Art contemporain du Val-de-Marne (Parigi) e al Musée d’art moderne de Saint-Étienne métropole (Saint-Priest-en-Jarez), nei Paesi Bassi presso il Nieuw Dakota (Amsterdam), in Spagna all’Artium, Centro-Museo Vasco de Arte Contemporáneo (Vitoria-Gasteiz), in Israele al Tel Aviv Museum of Art (Tel Aviv), e in Canada al Musée national des beaux-arts del Québec (Québec).

Kevin Francis Gray, detail, Bald Bust, 2020, Photo The Knack Studio, Courtesy the artist and Eduardo Secci Milano
L’artista si occupa generalmente delle complesse relazioni tra astrazione, figurazione e ritratto attraverso la scultura, importante mezzo di espressione. L’esposizione presenta alcune sculture del recente Breakdown Works (2020), una serie in grado di dialogare con una selezione di opere tra le più rappresentative della sua carriera. Un’attenta analisi della pratica di Kevin Francis Gray, che unisce lo studio delle antiche tecniche di scultura con una continua indagine della realtà contemporanea. Egli ha avuto la capacità di esplorare nuove modalità di rappresentazione, indagando da oltre un decennio la lavorazione del marmo. Dalle sue sculture emerge una profonda conoscenza riguardo ai materiali, la dimensione psicologica dei soggetti che rappresenta, ma anche un’evidente critica al significato della scultura nel mondo contemporaneo.
- La serie Breakdown Works, nata dall’unione di nuovi materiali come il bronzo, il cemento grezzo, l’acciaio e il legno ebanizzato, contrasta con sculture caratterizzate da superfici lisce e finemente lavorate. Tutto ciò, senza definire una posizione esatta tra astrazione e figurazione.
Un’opera come Broken Matador (2020) presenta invece un singolare basamento in marmo Bardiglio, simile ad una mezzaluna che sorregge un volto in alabastro scolpito. Così facendo, il contrasto si fa ancora più evidente.
La stessa tensione viene avvertita dall’osservatore di fronte a un’opera come Celtic Head (2020), una figura in bilico tra materia modellata e materia prima.
Foto di: Ufficio stampa Galleria di arte contemporanea Eduardo Secci