Il giovane Pasquale Cerchia a “Cuochi d’Italia”: il fiore all’occhiello del food a Maiori
Non capita tutti i giorni di essere contattati da “Cuochi d’Italia” per essere ospitato come chef under 30 nell’edizione 2021.
Non capita tutti i giorni di dover preparare un piatto di una tradizione regionale diversa dalla propria dinanzi alle telecamere. L’adrenalina e l’ansia offrono emozioni senza descrizione.
Ed invece Pasquale Cerchia, classe 1993, può vantare già un’esperienza televisiva.
Avvicinatosi al mondo della ristorazione in adolescenza grazie all’influenza del fratello, già legato a questo mondo, Pasquale Cerchia frequenta l’istituto alberghiero e comincia a lavorare nel banqueting di alcuni locali della penisola sorrentina.
Oggi è chef del ristorante “Masaniello” di Maiori, locale aperto da suo fratello quando era poco più che sedicenne. Dopo alcuni stage scolastici fuori Italia, in Spagna ed in Francia, il giovane Pasquale torna in terra campana e nel 2016 si mette alla guida del ristorante del fratello. “Nasco come uno chef autodidatta. Ho potuto apprendere molte tecniche grazie alle mie esperienze lavorative adolescenziali ma soprattutto grazie all’interesse ed all’approfondimento verso questo mondo”, ha spiegato Pasquale, “La mia cucina è tradizionale, leggermente rivisitata. Reinterpreto in chiave moderna i piatti tipici della Campania. Abbiamo deciso di chiamare il ristorante “Masaniello” perché siamo molto legati alla figura dello storico personaggio della rivolta napoletana del 1600″, ha sottolineato Pasquale Cerchia.
Sulla sua partecipazione al campionato under 30 di “Cuochi d’Italia”, si è dichiarato molto entusiasta.
“La redazione del programma mi ha contattato lo scorso anno quale rappresentante della Campania. Ho preso parte alla prima puntata che ha previsto una sfida di andata ed una di ritorno con un’altra regione. Lo chef mio rivale era originario della Liguria. Io mi sono impegnato nella preparazione di un piatto della tradizione ligure e lui di quella campana. E’ stato uno scambio di idee e tecniche”, ha sottolineato il giovane chef.
Grande fautore dei prodotti tipici del territorio, Pasquale è fermamente convinto che sia necessario valorizzarli.
“Abbiamo molti prodotti DOP ed IGP in terra campana ma spesso e volentieri chef e ristoratori si accingono ad importare ingredienti tipici di altre regioni. Ci sono le nocciole, le mele annurche, i pomodori che crescono nei nostri territori. Vanno sfruttati, usati e messi nei nostri piatti. Ci sono aziende del Nord che vengono qui per la qualità di questi prodotti. Ad esempio io sono molto legato ai limoni ed ai pomodori. Li uso molto nei miei piatti perché rappresentano comunque la tipicità delle nostre terre”, ha sottolineato il giovane chef.
Legato agli antipasti ed ai primi, Pasquale è anche autore di un dessert che è nel menù del “Masaniello”.
“E’ una delizia al limone rivisitata che non viene ricoperta di panna montata al limone ma colorata di giallo con del burro di cacao. Faccio sì che assuma la forma del limone decorata anche con delle gocce di pomodoro”.